All'ingresso del Primavera Sound Barcellona 2025, i visitatori del festival vengono accolti da un'installazione artistica suggestiva intitolata Unsilence Gaza. Il tunnel lungo 15 metri immerge i visitatori in un paesaggio sonoro che ricrea la straziante esperienza uditiva della vita sotto i bombardamenti a Gaza. Progettata dall'ingegnere del suono palestinese Oussama Rima, l'installazione è frutto di una collaborazione tra la fondazione del festival e le ONG locali Casa Nostra, Casa Vostra e NOVACT (Istituto Internazionale per l'Azione Nonviolenta).
Un'esperienza immersiva
L'installazione mira a mettere i partecipanti a confronto con la cruda realtà affrontata dai civili a Gaza, dove il rumore persistente di droni, sirene ed esplosioni crea un ambiente di paura e trauma costanti. I visitatori che attraversano il tunnel buio ascoltano un loop di due minuti di suoni autentici, raccolti da filmati recenti e registrazioni sul campo. Tra questi, il pianto dei bambini, il crollo degli edifici e il ronzio minaccioso dei droni di sorveglianza in alto.
Gli organizzatori descrivono l'iniziativa come un tentativo di evidenziare come il suono possa essere sia fonte di connessione e piacere, sia strumento di violenza e oppressione. "Al Primavera Sound, il suono è emozione, connessione, piacere. Ma il suono può anche essere l'opposto: può diventare un'arma", si legge in una dichiarazione sul sito web del festival. Secondo le ONG coinvolte, le esplosioni a Gaza possono raggiungere i 170 decibel, ben oltre la potenza che il corpo umano può sopportare senza subire danni.
Un appello alla consapevolezza e alla solidarietà
All'uscita del tunnel, uno stand discreto vende gadget come magliette e felpe nere con lo slogan "Unsilenced Gaza". Il ricavato di queste vendite andrà direttamente alla Palestinian Medical Relief Society, che fornisce assistenza medica di emergenza alle persone colpite dal conflitto. Questa raccolta fondi si allinea alle precedenti iniziative guidate dalla Fundació Primavera Sound, tra cui il progetto audiovisivo immersivo dello scorso anno "Gaza: Mirror of Our Society", creato dall'artista Jofre Oliveras.
L'installazione ha suscitato reazioni contrastanti tra i frequentatori del festival. Mentre alcuni l'hanno descritta come un potente e necessario promemoria delle difficoltà globali in mezzo ai festeggiamenti, altri hanno scelto di ignorare l'esperienza, trovandola troppo inquietante. Un partecipante ha commentato: "Non mi aspettavo che sembrasse così reale... Pensavo fosse più astratto". Un altro ha osservato: "Ti rendi conto di quanto poco tempo dedichiamo a pensare a ciò che gli altri stanno sopportando mentre noi siamo qui a divertirci".
Oltre l'intrattenimento
La giustapposizione di un vivace festival musicale con le cupe realtà rappresentate in Unsilence Gaza sottolinea il duplice ruolo di eventi come il Primavera Sound: come spazi di celebrazione ma anche come piattaforme di advocacy. Integrando progetti come Unsilence Gaza, si cerca di mettere in discussione le percezioni e incoraggiare la riflessione su urgenti questioni globali.
Mentre la notte cala sul Parc del Fòrum e i ritmi della musica elettronica riempiono l'aria, Unsilence Gaza si erge come un contrappunto sobrio, un promemoria che anche nei momenti di gioia, è utile fermarsi ad ascoltare le voci messe a tacere del mondo.
Un tunnel di 15 metri ricrea i suoni della guerra a Gaza, sfidando i partecipanti a confrontarsi con il costo umano del conflitto nel contesto della celebrazione della musica del festival.